Le celebrazioni dell’1 e 2 novembre, funzioni care a credenti e non, sono connesse tra loro che la liturgia pone in successione, come sottolinea il Vescovo ausiliare e Vicario episcopale monsignor Paolo Martinelli in un' intervista ripresa dal sito della Diocesi.
Un invito alla lettura per una riflessione sul significato vero delle ricorrenze.