domenica 15 marzo 2015

L'Anno Santo della Misericordia

Il testo dell'omelia di Papa Francesco
(Avvenire, 14 marzo 2015) Tornerà ad aprirsi già nel 2015 la Porta Santa della Basilica di San Pietro. E subito dopo quelle delle altre tre basiliche papali di Roma. Tornerà il tempo delle indulgenze e del pellegrinaggio, senza attendere il 2025. Dando ancora una volta prova della sua fantasia pastorale, il Papa ha annunciato ieri, nel secondo anniversario della sua elezione, «un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio», il tema portante del suo pontificato. «Sarà – ha detto al culmine dell’omelia con cui ha avviato le “24 ore per il Signore” e che Avvenire pubblica integralmente – un Anno Santo della misericordia.
E lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”». Per cui ha raccomandato «specialmente ai confessori tanta misericordia».

L’apertura sarà il prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata e giorno in cui si compirà il mezzo secolo dalla chiusura del Concilio (evidentemente una coincidenza non causale, anzi come spiega una nota della Sala Stampa vaticana, è elemento che «acquista un significato particolare spingendo la Chiesa a continuare l’opera iniziata con il Vaticano II»); la chiusura il 20 novembre 2016, nella domenica di Cristo Re. Francesco ne ha affidato fin d’ora l’organizzazione al Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, presieduto dall’arcivescovo Rino Fisichella, «perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare ad ogni persona il Vangelo della misericordia».

Così l’annuncio, giunto a sorpresa, è stato accolto con grande gioia e con un prolungato applauso, sia in San Pietro, sia sulla piazza dove numerosi fedeli e turisti seguivano la liturgia penitenziale grazie ai maxischermi. «Sono convinto che tutta la Chiesa – ha proseguito il Papa – potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale siamo tutti chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Quindi affidandolo alla Madre della Misericordia «perché rivolga a noi il suo sguardo e vegli sul nostro cammino», Francesco ha detto a braccio: «Non dimentichiamo che Dio perdona tutto e perdona sempre. Non ci stanchiamo di chiedere perdono».

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Non è del resto elemento di secondo piano il momento scelto dal Pontefice per dare il suo annuncio. Le "24 ore per il Signore" sono, infatti, per il secondo anno consecutivo un’iniziativa che intende riavvicinare i fedeli al sacramento della Riconciliazione, con molte chiese di Roma e di tutto il mondo che sono rimaste aperte anche durante la scorsa notte, per consentire a tutti di confessarsi. Dunque un momento particolarmente adatto per sperimentare quella misericordia che sarà al centro del prossimo Giubileo. 

Proprio Francesco ha dato per primo l’esempio. Come già aveva fatto lo scorso anno, dopo aver annunciato l’Anno Santo, si è diretto con passo svelto verso un confessionale e si è inginocchiato davanti al confessore come un qualsiasi fedele. Pochi minuti dopo, egli stesso, entrato in un altro confessionale, per circa tre quarti d’ora ha ascoltato le confessioni di sei penitenti, scelti appositamente di ogni età, dall’adolescenza alla vecchiaia. Un chiaro segnale del fatto che l’abbraccio del Padre è davvero per tutti. «Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio – aveva ricordato Francesco nell’omelia –; tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più grande è il peccato e maggiore deve essere l’amore che la Chiesa esprime verso coloro che si convertono».

Quello appena indetto sarà il 29° Giubileo “ufficiale” della storia della Chiesa (il primo fu celebrato da Bonifacio VIII nel 1300). Quelli ordinari sono stati 26, più i due straordinari del secolo scorso: nel 1933 e nel 1983, rispettivamente proclamati da Pio XI e da Giovanni Paolo II per i 1950 anni dalla Redenzione. L’ultimo Giubileo celebrato è stato quello del 2000, che ha introdotto la Chiesa nel terzo millennio. L’annuncio ufficiale e solenne del nuovo Anno Santo sarà dato nella Domenica della Misericordia, il prossimo 12 aprile, con lettura della Bolla presso la Porta Santa. Ma già fin d’ora il conto alla rovescia è cominciato. (Avvenire, 14 marzo)