giovedì 16 giugno 2016

La cena di Iftar


Nell’orizzonte dell’Anno Santo della Misericordia, come Decanato di Sesto desideriamo vivere con una particolare attenzione questo mese, facendo nostro l’invito a “favorire l’incontro tra le religioni, a essere più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci, a eliminare ogni forma di chiusura e di disprezzo e ad espellere ogni forma di violenza e di discriminazione” (Misericordiae Vultus, 23). 
In particolare, in spirito di reciproca amicizia e fraternità, il Decanato di Sesto ha accolto l’invito della Comunità Musulmana della città a co-promuovere e a partecipare alla cena di Iftar 

“Ramadan, SapeRi e SapoRi” 
che si svolgerà il 17 giugno 2016 
alle ore 20 presso lo spazio MIL. 

a cena di Iftar e’ un appuntamento annuale rivolto alla cittadinanza e alle Istituzioni; la delegazione del Decanato sarà composta di circa 80 persone rappresentative delle Parrocchie e di Associazioni cristiane della Città. 

Duplice è il significato che diamo a questo incontro: 
1) La cena è una festa in cui amici, familiari, vicini s’invitano reciprocamente per cenare insieme dopo la rottura del digiuno quotidiano; la comunità musulmana si riunisce in un’atmosfera fraterna e gioiosa per offrire la propria gratitudine a Dio e ringraziarLo per il sostegno nel compiere i propri doveri spirituali. 
Iftar è quindi un’occasione importante per incontrarsi e conoscersi. In particolare, come comunità cristiana abbiamo rivolto l’invito ai giovani e a famiglie con bambini, che già vivono nella quotidianità l’incontro tra culture e religioni e nelle cui mani è la costruzione della società di domani. Siamo infatti consapevoli che: “Per ricreare i legami sociali, dobbiamo fare appello all’etica della solidarietà e dar vita alla cultura dell’incontro. Per una cultura dell’incontro, dobbiamo uscire dai rifugi culturali e rivolgerci alla trascendenza che dà fondamento, costruire un universalismo integrante che rispetti le differenze; abbiamo bisogno di coltivare un dialogo fertile per un progetto comune, (il bene comune), di aprire spazi d’incontri e riscoprire la forza creativa dell’elemento religioso all’interno della vita dell’umanità e della sua storia”. (Papa Francesco, Nel cuore dell’uomo – utopia e impegno). 
2) Il digiuno nel mese del Ramadan, durante il quale non è consentito mangiare e bere dall’alba al tramonto, è una pratica molto importante nell’Islam (è uno dei cinque “pilastri” della religione islamica): è concepito come atto di padronanza di sé e di obbedienza a Dio nella fragilità del proprio corpo, che abitua alle avversità, fa conoscere quanto soffrono i poveri e rende più compassionevoli. E’ un tempo di purificazione, meditazione, preghiera, di grande valore spirituale. 
Nell’Angelus del 9 dicembre 2001 Giovanni Paolo II disse: “Nell’attuale complessa situazione internazionale, l’umanità è chiamata a mobilitare le sue migliori energie, perché l’amore prevalga sull’odio, la pace sulla guerra, la verità sulla menzogna, il perdono sulla vendetta. La pace o la violenza germogliano dal cuore dell’uomo, sul quale solo Dio ha potere. Convinti di ciò i credenti adottano da sempre contro i gravi pericoli le armi del digiuno e della preghiera, accompagnandoli con opere di carità concrete”. 
Quell’anno il Papa volle che questa giornata di preghiera e digiuno fosse proprio venerdì 14 dicembre, ultimo giorno del Ramadan. Una scelta voluta per dimostrare, in tempi di rapporti non facili tra Occidente e mondo musulmano, che i cristiani e musulmani non sono nemici ma, nella differenza della fede, hanno moltissimi valori comuni e si rivolgono nella preghiera all’unico Dio. 
Come comunità cristiana, riconosciamo pienamente 
il valore spirituale del digiuno. Per questo 
PROPONIAMO A TUTTE LE CHIESE CITTADINE E, IN PARTICOLARE, AI PARTECIPANTI DI CONDIVIDERE IL GIORNO DEL DIGIUNO DI VENERDI’ 17 GIUGNO 
come messaggio di reciproco incontro, di amicizia, di solidarietà e fratellanza e come preghiera per la Pace in tutto il mondo. 

Il digiuno comune verrà rotto al tramonto, prima della cena di Iftar, da un momento di invocazione comune per la Pace