domenica 6 settembre 2015

Aylan [una poesia (o un grido) di Ernesto Olivero - 5 settembre 2015 - Avvenire]


Ho tre anni
mi chiamo Aylan
Sono morto annegato
insieme a mia mamma
e a mio fratello
e sono arrabbiato
Un bimbo morto
come me
fa notizia
centomila bimbi
come me solo
una statistica
Eppure
come me
muoiono ogni giorno
Perché loro no
e io sì
sbattuti in prima pagina?
Perché loro no
e io sì
faccio piangere
potenti e capi di stato?
Perché loro no
e io sì devo diventare
un simbolo?
Ho tre anni
mi chiamo Aylan
e sono morto
di notte
annegato
Perché nessuno
è venuto
a prendermi
al di là del mare?
Perché nessuno
è venuto a fermare
la mano assassina
che ci ha fatti fuggire?
Perché nessuno
si è commosso prima?
Ho tre anni
mi chiamo Aylan
Perché parlate di me
piccolo
portato dal mare
su una spiaggia?
Io sono in pace
voi no
Parlate dei bimbi
come me
come me
non vogliono morire
Vogliono
continuare a giocare
come avrei voluto io
vogliono sognare
diventare grandi
e magari forse
anche liberi
come siete voi
Ho tre anni
mi chiamo Aylan
e non ho bisogno
delle vostre lacrime
ipocrite
Vi servite di me
per voi stessi
Alzatevi
muovetevi
migliaia di bambini
come me
non vogliono
come io non volevo
arenarsi
senza vita
su una spiaggia