martedì 25 novembre 2014

Voce di uno che grida nel deserto ..

Nuovi ed antichi profeti non si stancano di gridare nel nostro deserto

Nel deserto si odono ancora parole altrove divorate dal silenzio, aliti di vento che passano tra le dune per diventare sibili, sussurri e, finalmente, anche voci.

Nel dessero le vie sono ogni volta da tracciare. Implacabilmente cancellate dai movimenti della sabbia, le piste già percorse da centinaia di nomadi o da ignoti viaggiatori, sono tracce che domandano ancora di essere dissotterrate, perché una straordinaria sapienza non finisca nella terribile perdita di memoria del "vado semplicemente dove mi sento".

Nel deserto il Battista urge la parola,terribile come quella degli antichi profeti, tagliente e suadente allo stesso tempo. Preparare la via, raddrizzare le zone tortuose, riempire gli avvallamenti: un'opera colossale che l'umanità non vuole, però, più avventurarsi.
Nel dessero comminare senza direzione vuol dire andare verso la morte. eppure la nostra civiltà edifica cose, e ha perso da tempo ogni gusto per il cammino.
Noi granellini di sabbia: agganciati o trasferiti, nella grande magia della rete, mai però in cammino, saltelliamo qua e là, da un trampolino all'altro, senza vedere più strade. e se navighiamo, lo facciamo per piccoli ed elementari comandi: giriamo a destra, poi a sinistra, imbocchiamo la seconda  uscita dopo la rotatoria, …
Nella profondità dello sguardo c'è il cammino di una vita intera.
Lo sguardo dei profeti contemporanei, come quelli di tempi antichi, ci osserva e diventa bruciante domanda: quanto sei disposto ancora a camminare? Le rughe del viso, come le ragnatele di sabbia del deserto, ci lanciano di nuovo l'appello, una sfida, il grido. Non ti fermare, cerca di nuovo un sentiero, una via, anche solo un passaggio!
Nel deserto un popolo ha un tempo camminato, sotto la nube e dietro la colonna di fuoco. 
Nel deserto un popolo ha trovato quella strada che dalla schiavitù conduce a libertà.
Tra la libertà e la schiavitù c'è in mezzo un interminabile mare di sabbia, come tra il dire e il fare.
Nel dessero non si è né liberi né schiavi, il deserto è il luogo dei difficili passaggi. Passo dopo passo dobbiamo cercare, tre le infinite possibilità, necessari al di qua e al di là della vita.
Nel deserto lo sguardo deve cercare altrove, e coraggiosamente correre avanti.
La terra promessa è ancora il grande dono di Dio, la terribile fatica dei padri, la meravigliosa e pungente parola dei profeti. Ma sempre, la terra promessa, è per chi non rinuncia ad attraversare il deserto. 

                                                                                                                                                 don Leone